Satispay, la startup che ha iniziato in Toolbox

Fondata nel 2013, in meno di 3 anni Satispay ha raccolto più di 8 milioni di euro di investimenti ed è passata da 2 dipendenti che condividevano una scrivania ad oltre 30 dipendenti divisi tra Londra e Milano. E prima di tutto, è passata in Toolbox.

Satispay è una delle storie di successo del mondo italiano delle startup: fondata nel 2013, in meno di 3 anni ha saputo raccogliere più di 8 milioni di euro di investimento anche da Jonathan Weiner e Ray Iglesias, quelli dietro progetti come Google Wallet e Money2020, ed è passata da 2 dipendenti che condividevano una scrivania ad oltre 30 dipendenti divisi tra Londra e Milano.

L’obiettivo è usare il tuo smartphone come fosse un portafogli, liberarsi del contante una volta per tutte, e già che ci siamo mettere in discussione il sistema delle banche e il duopolio Visa/Mastercard. Puoi usare Satispay anche per trasferire somme di denaro tra privati così dici addio pure alle collette al ristorante dopo una cena tra amici e ai conti che non tornano mai. Il servizio funziona e la gente apprezza: al momento i negozi convenzionati sono più di 80.000, oltre 75.000 i download.

Ma prima di diventare tutto questo, Satispay è passata da Toolbox Coworking, due anni per l'esattezza, da una delle nostre scrivanie condivise.

"Se sei una startup il coworking ha due vantaggi," dice Alberto Dalmasso, CEO e co-fondatore di Satispay. "Innanzitutto quello dei costi: perché l’affitto di un ufficio costituisce una spesa non indifferente quando sei all’inizio della tua avventura imprenditoriale. L’altro è quello dei contatti, perché condividere uno spazio con persone provenienti da altre realtà, spesso differenti, consente uno scambio continuo di idee e contatti, fondamentale nella fase di sviluppo."

Insomma, si sceglie il coworking per risparmiare e contemporaneamente per uscire velocemente dall’isolamento di un incubatore e per entrare in una community, in un ecosistema di professionisti e di idee in movimento continuo che può fare la differenza tra restare al palo e spiccare il volo.

"Far parte dell’ecosistema di un coworking ha i suoi benefici: puoi confrontarti con altre persone e scambiare idee in modo costruttivo. Si lavora a stretto contatto con team o singoli professionisti e questo significa avere a portata di mano, quando servono, competenze professionali complementari senza dover per forza andare a cercarle all’esterno. Tutto questo si traduce in un risparmio in termini di tempo e spesso di denaro. E poi si tratta di un ambiente che ti spinge ad andare avanti e superare le difficoltà iniziali."

Il coworking non è necessariamente la condizione ideale per sempre. "Arriva un momento in cui si avverte l’esigenza di avere un ambiente proprio," dice Alberto, "anche per semplici ragioni di spazio. In Toolbox, Satispay è passata da 2 a 8 dipendenti e adesso, che ne conta più di 30, ha una sede a Milano e un ufficio a Londra."

Satispay non è più una delle oltre 130 realtà ospitate nel coworking, ma qualcosa di loro è rimasto: in Toolbox puoi usare Satispay per acquistare tutti i servizi di cui hai bisogno, scrivanie, sale riunioni, spazi eventi :)

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